Linux 6.15: il kernel che guarda al futuro tra Rust, performance e sicurezza

Con un classico messaggio in mailing list, il papà del kernel Linus Torvalds, ha annunciato il rilascio al pubblico della nuova versione del Kernel Linux 6.15, portando con sé una serie di innovazioni che delineano il futuro del kernel.

Primi tra tutti spicca l’introduzione di Nova, un driver grafico open source per GPU NVIDIA basato su Rust, destinato a sostituire l’attuale Nouveau. Sebbene in fase embrionale, Nova rappresenta un passo significativo verso un supporto più robusto e sicuro per le GPU NVIDIA di nuova generazione.
Un’altra aggiunta importante è il controverso sottosistema fwctl, progettato per standardizzare le comunicazioni tra firmware e spazio utente attraverso RPC (Remote Procedure Calls).

Nonostante le critiche ricevute per la sua implementazione, fwctl promette di semplificare la gestione del firmware per dispositivi come CXL, adattatori di rete e schede di servizi distribuiti come AMD/Pensando.

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Sul fronte delle prestazioni, Linux 6.15 introduce il supporto per la ricezione zero-copy tramite io-uring, permettendo ai dati di rete di essere trasferiti direttamente nella memoria dello spazio utente, riducendo la latenza e migliorando l’efficienza delle applicazioni ad alto traffico di rete.
Mentre, in ambito filesystem, il supporto per exFAT (https://it.wikipedia.org/wiki/ExFAT) è stato notevolmente migliorato, con la cancellazione di file di grandi dimensioni significativamente più veloce grazie ad alcune ottimizzazioni apportate da Sony, passando da oltre 4 minuti a soli 1, 6 secondi per un file da 80 GB. Anche Btrfs beneficia di alcuni aggiornamenti, come il supporto per livelli di compressione zstd più veloci e una gestione più efficiente delle operazioni di I/O diretto.

Per quanto riguarda il supporto hardware, viene ampliata la compatibilità con dispositivi ARM e RISC-V, includendo il supporto per schede come Orange Pi 5 Ultra e MNT Reform 2, oltre a miglioramenti per i driver grafici Intel Xe, che ora supportano la memoria virtuale condivisa e la segnalazione di eventi di blocco del dispositivo.

Certo, è stata una sintesi abbastanza rapida, ma questa versione del Kernel Linux rappresenta un passo avanti significativo, perché abbraccia nuove tecnologie come Rust, migliora le prestazioni e amplia il supporto hardware, il tutto mantenendo un occhio attento alla sicurezza e alla stabilità.

Per questo motivo, se siete curiosi di scoprire quali altre novità sono state introdotte, potete dare un’occhiata ai riepiloghi completi dei report di unione (parte uno e parte due) dei fantastici ragazzi di LWN, oppure leggete direttamente i commit del kernel.

Fonte: omgubuntu.co.uk; phoronix.com; Wiki Ubuntu.it

Immagine in evidenza
Linus Torvalds nel 2002 (Linuxmag.com, Wikimedia Commons)